Il termine “vibrato” è decisamente usato – almeno nel mondo dell’armonica – per includere sia il “vibrato” vero e proprio, sia quello che è definito “tremolo”.
Vediamo prima di tutto cosa significano i due termini.
il vibrato è una leggera modifica dell’intonazione della nota;
il tremolo è una modifica della pressione dell’aria che causa una variazione del volume della nota;
Questo ci fa capire che esistono, quindi, almeno due tipi di effetto “vibrato”. Questi avvengono in due modi differenti e dobbiamo usare, di conseguenza, muscoli differenti per riuscire a suonarli.
TREMOLO
Partiamo dal tremolo: oltre ad essere eseguibile modulando il cupping e usando il “wah-wah” (effettivamente chiudere e aprire le mani cambia il volume della nota e possiamo considerarlo un tremolo), possiamo suonarlo usando il diaframma.
È infatti la pressione del nostro flusso d’aria che cambia, quindi il diaframma si contrae e tende a rilassarsi, in modo da controllare la pressione (e quindi il volume) dell’aria che stiamo aspirando o espirando.
Dal mio punto di vista, questo tipo di tremolo “di diaframma” è interessante come inflessione della nota; tuttavia manca di attacco e carattere che sento caratterizzare il “vibrato” o “vibrato di gola” (a differenza di questo che spesso viene chiamato “vibrato di diaframma”).
VIBRATO
Il vibrato di gola è quello che sentiamo nel Blues. L’intonazione della nota viene leggermente alterata (di solito verso il basso, con un leggero bending) aggiungendo un effetto che può risultare drammatico o carico di tensione, ad esempio.
In questo caso la pressione dell’aria rimane costante, il diaframma è coinvolto solo dal punto di vista della respirazione, ma viene variata l’apertura della gola.
Immaginate di pronunciare dolcemente una serie di “eheheheh” (imitando una mitragliatrice, come da bimbi): questo dovrebbe farvi muovere la gola in maniera corretta per il vibrato. Solo che dobbiamo farlo aspirando: usate il 4 foro aspirato e prendete il tempo che serve. È un movimento non naturale e va capito e interiorizzato.
L’apertura della gola è fondamentale, come il relax, la corretta imboccatura e la respirazione diaframmatica. Il vibrato è una tecnica che – una volta governata – arricchirà il nostro sound in modo esponenziale, rendendo tutto piè coinvolgente e magnetico. È una di quelle tecniche che fa la differenza.
Usarlo nel Blues permette di variare l’intonazione di alcuni fori interessanti (ad esempio: seconda posizione: 2, 3, 4; prima posizione: 2, 3; terza posizione; 1, 2, 3) dove variando leggermente l’intonazione per ottenere il vibrato si tende a suonare una blue note. Al mio orecchio rende
ARTISTI VIBRANTI
Paul Butterfield, Charlie Musselwhite, Junior Wells, Sonny Boy Williamson II sono alcuni degli armonicisti che possono ispirarci nell’uso del vibrato e nella sua applicazione nella musica (alcuni fattori da considerare: timbro, quando suonarlo, con quale timing…).