Tutti noi ambiamo a diventare più bravi possibile con il nostro strumento, a prescindere che sia l’armonica o qualsiasi altra cosa. Tuttavia non dobbiamo mai dimenticare che fare musica è un lavoro di squadra, qualcosa che si fa insieme agli altri.
In un momento storico come questo, dove internet è zeppo di video fatti passando dalla “cameretta” a produzioni più o meno costose, è facile, specialmente per chi non ha una vera e propria esperienza, cadere in confusione e in un tranello che fa enormi danni: pensare che per fare buona musica basti conoscere la tecnica.
Non è così.
Lezioni
Le lezioni sono fondamentali: uno strumento necessario per capire come suonare l’armonica (o la chitarra, il basso, la batteria, il pianoforte…). Trovare un insegnante che sappia far uscire il musicista che è in te senza prenderti in giro è il primo passo per sviluppare la tua conoscenza, renderti sicuro sulla musica e farti, quando serve, sbattere col naso in errori che scoprirai poi essere fondamentali per il raggiungimento dei tuoi obiettivi. Diffidare da chi ti dice che l’armonica si impara in poco tempo o che si suona in un certo modo e in un certo contesto dovrebbe essere il primo passo. Se sei caduto in questo errore non preoccuparti: puoi sempre cambiare strada e prendere quella in salita che sicuramente sarà la più ardua all’inizio, ma ti formerà davvero come persona e come strumentista.
Trova una Band: Fai Le Prove
Una lezione però vale una minimissima parte rispetto al tempo passato a suonare con gli altri, a fare le cosiddette prove. Quando suoni con gli altri stai facendoti un esame immediato dei tuoi apprendimenti e senza barare. Inoltre stai mettendo sul piatto una cosa che nella musica è la più variabile e la più bella: il fattore umano.
Stai suonando con altre persone che hanno studiato, magari, lo stesso brano che hai studiato tu ma che, ovviamente e per fortuna, lo interpretano in un modo personale e non è detto che sia proprio uguale all’originale che hai sentito, ascoltato e analizzato dal disco: questo è normale. I musicisti del disco sono persone che hanno influenze personali, dettate da ascolti e ambienti di crescita totalmente diversi dai tuoi e degli altri musicisti con i quali suoni.
Qui entra in gioco un ulteriore fattore: quello di adattamento alla situazione. Un bravo musicista è allenato anche su questo fronte e per farlo non è rimasto in cameretta, a farsi i video e a postarli sui social. È uscito fuori dalla sua zona di confort e si è messo in gioco: ha allenato questa sua abilità, adattando ciò che conosce alla situazione in cui si trova.
“Quando penso ai ragazzini che guardano TV show come American Idol o The Voice, e poi pensano: ‘Oh, okay, così si diventa musicisti. Stai in fila per otto c***o di ore con 800 persone ad un centro congressi e poi canti di cuore per qualcuno che ti dice che non è abbastanza buono il c***o che fai.’ Ve lo immaginate? Sta distruggendo la prossima generazione di musicisti!
I musicisti dovrebbero andare in un negozio dell’usato, comprare una c***o di batteria e mettersi in garage a fare schifo. Poi invitare degli amici ad unirsi a loro e fare schifo insieme. E così si mette su una c***o di band e si passa il miglior tempo mai avuto nella vita e improvvisamente diventano i Nirvana. Perché è successo proprio così con i Nirvana. Un gruppo di ragazzi che aveva strumentazione di m***a che si sono ritrovati a far casino, diventando la più grande band al mondo. E può succedere ancora. Non serve un c***o di computer o The Voice.” – Dave Grohl (Foo Fighters, Nirvana).
Facendo musica con gli altri si inizia a creare, a pensare a come suonare, a voler fare bene perché sei lì, con gli altri. Non a casa da solo. E il tuo insegnante, se ha vera esperienza in questo modo di fare, ti saprà direzionare nel caso di dubbi, errori o cose che non funzionano come vorresti. Ma quel tempo passato a prove sarà per te, su altri fronti, come aver fatto 5 lezioni in una.
Trova una Band: Suona Dal Vivo
E poi, con gli altri musicisti (sia che suoni in un duo, in un trio o in una big band), vorrai andare a suonare dal vivo. E le prime volte avrai paura. Sarai emozionato e intimorito dal giudizio degli altri e vorrai, quindi, dare il meglio di te. Ma dovrai anche imparare a farlo gestendo queste emozioni e a quel punto succederà qualcosa dentro di te che è unico. Infatti quando si suona dal vivo si deve gestire:
- Emozioni
- Analisi di ciò che succede
- Un ambiente che non risponde acusticamente a come sei abituato (magari non ti senti come vorresti su quel palco o in quel locale)
- Creatività
- E il famoso “show must go on”. Lo spettacolo deve continuare. A prescindere da errori, imprevisti e dai punti precedenti.
In quel momento entrambi gli emisferi del cervello saranno attivissimi: uno per la creatività e le emozioni, l’altro per l’analisi, l’ascolto e il controllo sia emotivo che tecnico. E le prime volte non sarà facile gestirlo, ma dovrai iniziare a farlo. A quel punto capirai come un concerto valga 10 prove e come sia importantissimo, bello, emozionante e stimolante suonare dal vivo, suonare con gli altri e fare musica insieme agli altri, non solo in cameretta.
Quindi non importa se tu sia un principiante, uno strumentista che suona già da anni o un amatore dell’armonica: trovati una band. Suona con gli altri. Esci da quella cameretta e abbraccia la fortuna che abbiamo. Quella di fare musica.