I diversi ritmi che troviamo nella musica Blues sono una delle caratteristiche fondamentali di questa musica. Se vogliamo essere capaci di usare i riff che sappiamo, adattandoli a ciò che suoniamo, è importante conoscere le differenti caratteristiche generali di questi diversi ritmi.
Premessa: il groove che può essere inteso sia come il tiro del brano, sia come tipologia di ritmo. In questo caso, parlando di tipo di ritmo, possiamo concentrare la maggior parte della nostra attenzione prima su ciò che fa il basso insieme alla batteria, poi sulla chitarra (che normalmente poggia la sua ritmica su ciò che succede “sotto”, quindi sul ritmo dato da basso e batteria. Chitarra e basso, chiaramente, cambiano anche gli accordi, ma questo non incide sul groove).
Jimmy Reed Shuffle.
Jimmy Reed ha una composizione molto minimale e chiara e iniziare con uno degli shuffle caratteristici del genere è d’obbligo. Jimmy Reed ha uno shuffle portato in gran parte dal walking bass che ruota intorno ai gradi I III V VI e la figura di batteria che porta il ritmo effettivo dello shuffle sul rullante e sul ride.
“Baby What You Want Me To Do” è un esempio lampante di questo tipo di shuffle.
Box Shuffle
Essenzialmente uno shuffle dove il basso suona un pattern (spesso raddoppiando ogni nota con cadenza terzinata) che parte dalla root-note e arriva alla root-note dell’ottava successiva: I VIII VIIb V (downtown shuffle, in gergo, o pattern discendente, descending pattern) o I V VIIb VIII (uptown shuffle, o pattern ascendente, ascending pattern).
La chitarra può doppiare il basso in un riff molto simile oppure può accompagnare alternando accordi (I e IV, ad esempio).
La batteria può suonare un andamento simile al Jimmy Reed Shuffle, ma più evoluto, o un double shuffle (che marca con rullante e piatti tutto l’andamento dello shuffle).
“I’m Tore Down” di Freddie King ha un esempio impeccabile di “downtown shuffle” (ascoltate il basso e la batteria)
Texas Shuffle / Flat Tire Shuffle.
Immaginate l’andamento di un’auto con una gomma sgonfia. Ecco, questo è l’andamento che ricorda questo tipo di shuffle, grazie alla ritmica di batteria e alla chitarra enfatizza il levare.
Il basso è un walking bass molto quadrato e solido, solitamente.
“Further Up On The Road” di Bobby Blue Bland e “Pride and Joy” di Stevie Ray Vaughan sono due Flat Tire o Texas Shuffle
Train Groove / Mojo Groove / Two Beat
Ad imitazione del treno, come suggerisce il nome, la batteria marca un ritmo terzinato: con la cassa ogni battito e sul levare suona i due colpi di rullante. Il basso marca I e IV grado dell’accordo, a volte con un riff terzinato. La chitarra di solito marca il levare del ritmo, aumentando l’effetto incalzante di questo groove.
Ovviamente il brano “Got My Mojo Working” è stato diffusore di questo tipo di groove, come “Me & Piney Brown” di Little Walter o la sua “It Ain’t Right“.
Jump / Swing
Per quanto sia difficile classificare i vari tipi di groove e per quanto ognuno di essi meriterebbe almeno un volume con discografia allegata per essere davvero approfondito e compreso, possiamo semplificare la definizione di Jump Swing come uno shuffle molto veloce che lo rende molto più ballabile.
C’è una linea di basso molto precisa e il batterista può suonare anticipando o ritardando leggermente il tempo, anche durante il brano, dando un senso di ondeggiamento.
“I’m Payin’ The Cost To Be The Boss” di B.B King è un ottimo esempio come “Money is Gettin Cheaper (Times Getting Thouger Than Though)” di Jimmy Witherspoon.
Clave / Second Line / Iko Iko / Bo Diddley Beat
Tantissimi nomi per nominare un groove unico. Questo è un ritmo che contiene cinque accenti, su quattro battiti. Come mai? Se dividiamo la durata dei battiti a metà, otteniamo esattamente il doppio degli “spazi” ritmici disponibili. Da 4 diventano 8. Questo groove occupa 5 di quegli otto battiti. TAH TAH TAH TAH-TAH.
Oltre ad “Iko Iko” e a “Bo Diddley” anche “Willie and The Hand Jive” è un ottimo esempio di questo groove.
Teen Beat.
Solitamente si riferisce a ciò che fa la batteria: raddoppia il rullante sul 2 o sul 4. È il groove che ha dato vita al Surf e al Rock’n’roll.
Nel blues lo si trova anche in versione più funk, ma sempre basato su questo groove allegro e piuttosto ritmato.
“Nadine” di Chuck Berry è il più famoso, probabilmente, tra i Teen Beat
Born In Chicago.
Un’evoluzione del Tramp Beat grazie al genio della Paul Butterfield Blues Band e la loro traccia di apertura scritta da Nick Gravenities. In pratica basso e chitarra accentano il groove simile al Tramp Beat che caratterizza il pezzo.
Boogie / John Lee Hooker.
Il lavoro di batteria è in realtà molto simile allo swing, ma il rullante marca la seconda delle tre note della terzina del 2 e del 4 battito, dando un senso di ritardo che dona particolare tensione al brano.
Spesso il basso è meno elaborato del Jump Swing e la chitarra è suonata in levare.
“Boogie Chillen n.2” di John Lee Hooker con i Canned Heat e “Shake Your Hips” di Slim Harpo sono due esempi perfettamente calzanti.
4/4 Straight (Dritto).
La batteria marca i 4 battiti della misura con la cassa sul 1 e sul 3 e con il rullante sul 2 e sul 4. Il charleston suona battere e levare dei quattro i battiti (quindi uno & due & tre & quattro &). Il basso suona la stessa divisione ritmica del charleston della batteria.
Versioni di un ritmi come questo può essere la parte cantata di “Walking Blues” in versione Paul Butterfield (nei soli, solo la batteria rimane dritta).
Ottavi Dritti.
Quando dividiamo a metà le 4 pulsazioni della nostra misura, otteniamo 8 pulsazioni. Queste pulsazioni sono dette ottavi (con la i). Le quattro pulsazioni sono, invece dette quarti (sempre con la i).
In questo groove la batteria marca gli ottavi. Questo è uno dei ritmi più serrati e lo possiamo trovare spesso anche al di fuori del Blues in senso stretto.
“Coming Home Baby” di Mel Torme è stata la prima composizione ad usare questo tipo di groove.
Tramp Beat.
“Snatch It Back and Hold It” e “Messin With The Kid” sono due capostipite di questo tipo di ritmo.
Quasi funk, ma che a volte può rivelarsi pigro, anche qui la linea di basso è ciò che caratterizza maggiormente questo tipo di groove.
Il groove però trae nome dalla versione che ne ha fatto Lowell Fulson intitolata, appunto, “Tramp“. Altri brani che usano questo groove possono essere “My Back Scratcher” di Frank Frost ispirata a “Scratch My Back” di Slim Harpo, che però lo connota in un contesto più Swamp Blues.
Rumba.
Dal feel latineggiante, in questo groove viene marcata la prima nota sul battere e le altre sul levare, eventualmente, dei battiti rimasti. Di solito in una Rumba si suona il levare del tre e del quattro.
A seconda della zona geografica dalla quale ascoltiamo il Blues la rumba è più o meno incline al suo andamento latin originale: la Rumba del Blues di New Orleans è sicuramente diversa da una Rumba di una band Texana o di Chicago.
“Woke Up This Morning” di B.B. King è un ottimo esempio di rumba, come lo è “Crosscut Saw” di Albert King. A New Orleans, un’ottima rumba da ascoltare è “Mardi Gras In New Orleans” di Professor Longhair, dal carico decisamente più latino.
Slow Blues.
Un must tra i ritmi per chi suona il Blues è il lento. Il classico blues struggente. Il batterista può suonare le terzine sui piatti (one-two-three one-two-three one-two-three one-two-three, un gruppo di triplette a battito) e il basso enfatizza la settima.
“The Same Thing” scritta da Willie Dixon per Muddy Waters è un ottimo esempio di slow blues. Attenzione però: qui lo stile crea diversi modi di suonare questi tipi di ritmo.
Funky Blues Groove.
Una struttura Blues che ha subito le influenze della musica Funk portando con sé ritmi e portamenti. La batteria che anticipa o ritarda i colpi di cassa e rullante, mantenendo una pulsione sul charleston. Il basso marca sia battere che levare, a seconda della linea e della sua elaborazione, la chitarra spesso sembra rispondere agli spazi lasciati da basso e batteria con accordi o frasi.
“Big Legged Woman” di Freddie King o la versione di Fenton Robinson di “Little Red Rooster” sono da ascoltare
È importante capire che questi sono solo i grandi insiemi dei tipi di groove che incontriamo. Le sfumature stilistiche dettate da regione geografica, influenze musicali e esigenze di brano sono infinite.
Più possiamo ascoltare musica, maggiore diventerà la nostra capacità di riconoscere le sfumature. Ritmi e stili diventeranno sempre più chiari e potremo così specializzarci in ciò che sentiamo più vicino al nostro gusto e personalità e gusto musicale.