Mark Feltham rappresenta, soprattutto per gli armonicisti Europei, un punto di riferimento e di rottura nel mondo dell’armonica. Con un suono immediatamente identificabile, graffiante, distorto e croccante, soprattutto sui medio altri, e con dei fraseggi davvero inusuali che derivano dal Country e dalle enormi influenze di Magic Dick e della J.Geils Band, possiamo affermare che l’armonicista inglese sia un precursore dell’armonica Punk Blues grazie alla collaborazione con i Nine Below Zero, ma con un bagaglio tecnico da non sottovalutare affatto.

 

mark feltham

 

Mark Feltham nasce a Londra nel 1955 e inizia a suonare l’armonica all’et? di 6 anni, ma aveva gi? abbandonato lo strumento prima di entrare nei Nine Below Zero all’interno dei quali ha dovuto imparare da zero come suonare con un microfono e amplificare l’armonica. Dai Nine Below Zero, per?, inizia una carriera di armonicista che pu? essere, tranquillamente, invidiata da molti colleghi di oltreoceano: registra l’armonica su pi? di 100 dischi, collaborando dal Blues al Pop, dal suonare con il grande e indimenticabile Rory Gallagher, ad arrivare agli Oasis, Bananarama o Zucchero.

 

Si trovano poche note biografiche su Feltham, ma fortunatamente – sia come membro ufficiale di una band (vedi i Nine Below Zero) o come sideman – Mark rimane un armonicista attivo in tutta Europa e si pu? ancora imparare direttamente da questo grande musicista.

 

?I am unique in the UK, because I am probably the only professional country harmonica player. […] And of course, all the sessions I do are normally pop, blues standards, or just straight standards and ballads, and they have allowed me to play across the whole spectrum.?

 

?Sono unico nel Regno Unito perch? probabilmente sono l’unico armonicista country professionista. […] Certo, tutte le session che faccio normalmente sono pop, blues standards, o standard jazz e ballad e mi permettono di suonare su tutto lo spettro.”

 

 

Lo stile:

E’ curioso pensare come Feltham si dichiari un armonicista country, piuttosto che Blues. Questo per? ci aiuta a capire come mai Mark Feltham suoni in modo cos? unico: dovendo adattare le sue prime influenze musicali derivate dall’armonica di Charlie McCoy e ritrovandosi nel mondo del Blues ha cercato di suonare in maniera musicale e melodica.

 

Se ascoltiamo il suo lavoro, soprattutto con i Nine Below Zero (il cui stile risuona nel mondo Bluesy con il quale Feltham ha collaborato), l’armonica accompagna sempre in modo egregio, presente e vivace, ma mai in lotta con il cantante o con il solista del momento. Pur rimamendo un’armonica, spesso riesce a spostare sui ruoli che occuperebbero un hammond o una sezione fiati.

 

Da un punto di vista solistico, grazie anche al suono particolarmente chiaro anche se saturo e decisamente elettrico la maggior parte delle volte, Feltham usa fraseggi elaborati e articolati, ma sempre preferendo un approccio melodico e tecnicamente decodificabile, manentendo sempre una certa vivacit? e nervosismo.

 

Non facciamoci ingannare, per?. Se le influenze originali di Mark Feltham sono quelle della musica Country e di Nashville, ha saputo studiare e assimilare l’eredit? lasciata da James Cotton e Little Walter e le lezioni sull’innovazione portate da Magic Dick.

 

Insomma, Mark Feltham rappresenta una colonna portante dell’armonica in Europa e merita un posto speciale nella collezione di dischi di ogni armonicista di questo continente.

 

 

Ascolti suggeriti:

Live At Marquee ? playlist del famoso live dei Nine Below Zero (trasmesso anche dalla RAI!!)

Walkin’ Thru The Park ? Feltham si misura con un take di uno dei brani pi? particolari di Muddy Waters

Middle Name ? dal vivo con Rory Gallagher al Rock Palast

Whatever (Unplugged) ? Mark Feltham, con gli Oasis, suonando vicino alle sue influenze

Living In Another World ? dal vivo a Salamanca con i Talk Talk, al minuto 5:10 un solo strepitoso

Ice Cream Man – in duo con Dennis Greaves (Nine Below Zero), in acustico

Gimme Shelter – insieme a Tom Jones e New Model Army

 

Link utili:

Sito dei Nine Below Zero

Intervista Australiana di 51 minuti

Intervista su HarpSurgery