Qualche anno fa partecipai, come uditore, ad una masterclass di armonica in Emilia Romagna. Ad un certo punto vennero spiegate, in maniera molto sommaria, le posizioni e alla domanda di un partecipante “e sulle accordature minori, come ti orienti?”, la risposta fu “non entriamo in quell’ambito o inizia il caos”.

Rimasi molto perplesso dalla risposta. Quando parliamo di posizioni, sull’armonica, non stiamo parlando – in pratica – di modi della scala? La domanda è ovviamente retorica. Certo che stiamo parlando di modi musicali: come esistono i modi della scala maggiore naturale, esistono anche i modi della scala minore naturale e della scala minore armonica.

In realtà esistono anche i modi della scala minore melodica: questa scala è una scala maggiore con la III bemolle se suonata ascendente ed è uguale alla scala minore naturale quando suonata discendente. Una scala molto particolare che ha dei suoi modi definiti ma che, per sua natura, è praticamente impossibile da applicare ad un accordatura di una diatonica.

In questo (e nel prossimo articolo), quindi, mi concentrerò solo sui modi delle due accordature minori disponibili: minore naturale (o natural minor) e minore armonico (o harmonic minor).

Accordatura Natural Minor

Partiamo con l’accordatura più semplice, la Natural Minor. Questo perché essendo, in parole povere, l’antitesi della scala maggiore naturale, la scala minore naturale presenta le stesse identiche proprietà sui modi musicali della scala maggiore naturale.

La differenza è data dal grado della scala (e quindi posizione) sul quale possiamo costruire gli altri modi musicali.

Iniziamo a confrontare – intanto – le differenze tra una scala maggiore e una scala maggiore nella stessa tonalità, in modo da chiarire su quali gradi troviamo le note che creano una o l’altra scala

IIIIIIIVVVIVII
Scala Maggiore NaturaleCDEFGABC
Scala Minore NaturaleCDEbFGAbBbC

È immediatamente visibile come per formare una scala minore naturale dobbiamo abbassare di un semitono i gradi III, VI e VII rendendoli bemolli rispetto alle loro controparti della scala maggiore naturale.

Riportando le note su un’armonica diatonica in DO (Standard Richter, l’accordatura più diffusa e usata) e sulla controparte in DO minore (Natural Minor) ci troviamo di fronte a questa disposizione.

Se guardiamo le note dell’accordatura Natural Minor di un’armonica in DO, notiamo però che manca il sesto grado bemolle, il LA bemolle (Ab). A tutti gli effetti, questa disposizione di note su un’armonica in DO Minore Naturale ci permette di suonare in DO Dorico se suoniamo in prima posizione (armonica denominata C Natural Minor su un brano in DO Minore) e in SOL Minore Naturale se suoniamo in seconda posizione, in quanto troviamo queste note disponibili, partendo dal SOL:

G A Bb C D Eb F G

Questa corrisponde a tutti gli effetti alla scala minore naturale che prevede che il III, il VI e il VII grado siano abbassati di mezzo tono rispetto alla scala maggiore naturale (che in G sarebbe: G A B C D E F# G).

C’è un po’ di confusione, quando si parla di nomenclatura delle armoniche: Hohner nomina le armoniche Natural Minor con la tonalità del primo foro soffiato, anche se la scala sulla quale è accordata non è un Minore Naturale ma una scala (o modo) Dorico (sempre minore, ma con la VI maggiore, non bemolle), mentre Lee Oskar e Seydel nominano l’armonica con le stesse note G Natural Minor: suonando in seconda posizione, la più diffusa tra gli armonicisti Blues, si suona in SOL Minore Naturale, su un brano in SOL, idealmente, minore.

Posizioni e Modi Su Un’Armonica Natural Minor

Chiarito, quindi, come è costruita una scala minore naturale e come siano accordate le armoniche in minore naturale, entriamo nel mondo delle posizioni.

Seguendo il circolo delle quinte, sappiamo che è possibile suonare in sette tonalità differenti su una singola armonica, sfruttando i “modi della scala maggiore naturale”. Partendo quindi da una qualsiasi nota (o foro) diverso da quello della tonalità di partenza (o dell’armonica), posso suonare in altrettante tonalità, su altrettante diverse scale di diverso tipo.

Per fare un esempio, se invece di partire dal quarto foro soffiato di un’armonica con accordatura Standard Richter e completare la scala suonando le note in successione, fino ad arrivare al settimo foro soffiato, partissi dal quarto foro aspirato, suonerei in tonalità di RE. La successione di note saranno sempre quelle che trovo sull’armonica che sto usando (quindi della scala di DO Maggiore), ma non avrò una scala maggiore naturale, ma una scala di un altro tipo che suona in modo diverso. Questo per semplificare.

Vediamo quindi quali sono i modi musicali della scala maggiore, usando le note della scala di Do Maggiore e i fori dove troviamo le rispettive “toniche” (la nota che corrisponde al primo grado di ogni scala e quindi di ogni tonalità suonabile)

TonalitàGradoPosizioneFori TonicaModo
DOIPrima1s, 4s, 7s, 10sIonico o Maggiore Naturale
REIITerza1a, 4a, 8aDorico (minore)
MIIIIQuinta2s, 5s, 8sFrigio (minore)
FAIVDodicesima2″a, 5a, 9aLidio (maggiore)
SOLVSeconda2a, 6s, 9sMisolidio (maggiore)
LAVIQuarta3″a, 6a, 10aEolio o Minore Naturale
SIVIIISesta3a, 7aLocrio (diminuito)

Su un’armonica in DO Minore Naturale troviamo gli stessi modi, ma cambiano di posizione.

TonalitàGradoPosizioneFori TonicaModo
DOIPrima1s, 4s, 7s, 10sDorico (minore)
REIITerza1a, 4a, 8aFrigio (minore)
MIbIIIDecima2s, 5s, 8sLidio (maggiore)
FAIVDodicesima2″a, 5a, 9aMisolidio (maggiore)
SOLVSeconda2a, 6s, 9sEolio o Minore Naturale
LAVIQuarta3″a, 6a, 10aFrigio (minore)
SIbVIIIUndicesima3a, 7aIonico o Maggiore Naturale

Le posizioni sono calcolate utilizzando il ciclo delle quinte e mantenendo la logica che ci permette di ricavare le posizioni. Tuttavia, nella pratica, possiamo suonare su un’armonica in Minore Naturale con gli stessi pattern utilizzati sul maggiore (tranne alcuni bending che vanno necessariamente adattati) e quindi sostituire il concetto di Decima Posizione con quello di Quinta Posizione e quello di Undicesima Posizione con quello di Sesta Posizione. Certamente cambiano le tonalità rispetto alla controparte in Standard Richter, ma il principio rimane lo stesso.

Esplorare queste sonorità, includendo i bending e le variazioni possibili ai modi di partenza ci permette di sviluppare un linguaggio più completo sull’armonica e di essere sempre più efficaci nel nostro modo di suonare.

Se vuoi approfondire i concetti di posizioni, scale e modi, puoi consultare il manuale di armonica diatonica che trovi CLICCANDO QUI

Nel prossimo articolo, invece, scopriremo insieme come applicare questi concetti alle accordature Harmonic Minor.