La prima che sentii il nome di Rob Paparozzi fu quando nel 2004 partecipò al Festival di Sanremo al posto di Dan Aykroyd nella Original Blues Brothers Band (era l’anno in cui gli ospiti italiani erano accompagnati da artisti stranieri, ai Blues Brothers toccò Mingardi). Erano quattro anni che giravo sui palchi e sei che suonavo l’armonica.
Ancora nella mia prima band, commentavamo quanto bravo e esaltante fosse come armonicista, questo Paparozzi.
Lo incontro di nuovo all’Hilton di St. Louis – Missouri (USA), dal vivo stavolta, alla SPAH Convention e Charlie Musselwhite me lo presenta, quasi casualmente.
Immaginate come sia una presentazione del genere.
Uno che arriva da una cittadina di nemmeno quarantamila abitanti con poca propensione sociale per la musica, essere in mezzo a Charlie Musselwhite e a Paparozzi che oltre a suonare con la band che mi ha ispirato a diventare armonicista, suona senza problemi dal Rock al Blues al Jazz al Pop e lavorato con “gente” come B.B. King, Dr. John, Bruce Springsteen, Whitney Houston, Carole King, Roberta Flack, Culture Club, Cindy Lauper, Randy Newman, Jimmy McGriff e James Galway…
Rob ha suonato in tutto il mondo con la “Original Blues Brothers Band”, insieme al leggendario Steve Cropper e Eddie Floyd ed è frontman e cantante della band “Blood Sweat and Tears“!
Salto in avanti di anni, 10 esattamente, e mi ritrovo sul palco a Capodanno, per il concerto esclusivo in Europa, insieme a Rob e alla Original Blues Brothers Band a suonare “Sweet Home Chicago”…
Oggi Rob Paparozzi, oltre ad essere impegnato sul fronte musicale con seminari, concerti e tour, ha collaborato con la Blue Moon Harmonicas (potete conoscere meglio Tom, il fondatore, nella sua intervista) per dare vita ad una Hohner Big River “Rob Paparozzi” Signature.
Ho approfittato dell’occasione per fare dieci domande a Rob e saperne di piè su di lui e sulla nuova armonica.
- Rob, sei un musicista molto conosciuto nel mondo dell’armonica, ma non sei “solo” un musicista Blues. In quali progetti sei coinvolto e che musica suoni con ognuno?
Credo di aver iniziato con il Blues negli anni 60 fino a metà anni 70, quando ho deciso di iniziare con la cromatica e studiare Classica, Jazz, Country e Pop.
Mi piace la buona Musica, starci dentro e imparare da altri grandi Musicisti. Sono coinvolto in diverse cose, dalla Tv, film e pubblicità e suono dal vivo con la mia band e da 20 anni sono cantante e armonicista della Original Blues Brothers Band.
- Quando si pensa a te come armonicista la gente non può darti un’etichetta: ti muovi tra Blues e Jazz e oltre e lo fai sembrare facile. Come ci riesci?
Provo a non farmi incastrare in “etichette”. Il mercato adora etichettare con un genere specifico come Blues, Jazz, Rock etc. Essere prima musicista e poi armonicista mi permette di cambiare facilmente stile.
- Suggerisci qualche routine di studio particolare agli armonicisti che ci leggono?
In realtà penso che lo studio sia qualcosa di personale e ogni armonicista deve lavorare al suo regime. Personalmente mi piace studiare con delle basi, leggere la musica, lavorare sulle scale e sedermi al piano con un’armonica e suonare su accordi e idee.
- Parliamo di teoria musicale. È soggetto di discussione nella comunità degli armonicisti. Che opinione hai? Diresti di impararne almeno un po’è perché?
In realtà dipende dai tuoi obiettivi. La teoria e la lettura della musica sono essenziali se vuoi essere un professionista (magari anche a chiamata) così puoi comunicare correttamente con gli altri musicisti.
Se ti interessa suonare solo il Blues non ti serve saper leggere le note, probabilmente, ma è necessario comprendere un giro di accordi e la teoria in relazione a questo.
- Sei anche un insegnante di armonica molto apprezzato. Cosa pensi che debba cercare chi vuole scegliere un insegnante di armonica?
Anche questa una scelta molto personale. Non bisogna aver paura di parlare con il possibile insegnante per scoprire cosa possono offrirti e quali sono i tuoi obiettivi. Come molti sanno un buon musicista non sempre è un buon insegnante!
- Il tuo disco “Electric Butter” è un omaggio meraviglioso ai grandi Paul Butterfield e Mike Bloomfield. Conosci il materiale di Butterfield molto bene e in qualche modo sembra che volessi puntare il suono verso quella direzione. Che suggerimenti hai su equipaggiamento e timbro per le persone che cercano di tramandare la lezione di Butterfield?
L’equipaggiamento di Paul Butterfield era diverso dalla classica strumentazione del Chicago Blues. Nessun microfono bullet o Fender Bassman. Non cercava quello. Voleva un timbro piè pulito ma piè di impatto. Raccomanderei uno Shure SM57 e forse un Fender, ma anche un vecchio Music Man 1×12 o 2×10.
- Essendo sia un armonicista diatonico che cromatico hai una visione completa su questi due strumenti in quella che possiamo definire “American Music”. Sono due strumenti, tuttavia, dall’approccio molto diverso. In cosa li trovi differenti?
Trovo siano molto diversi a livello di meccanica dello strumento, ma allo stesso tempo ci sono delle somiglianze utili e divertenti. Personalmente incoraggio i miei studenti a suonarle entrambe…
- Quali sono i modelli e marchi che possiamo trovare sullo scaffale che ti piace suonare?
Quando iniziai negli anni 60 c’erano solo Hohner in USA. Oggi viviamo in un tempo ottimale per gli armonicista con ottime opzioni provenienti da tutto il mondo: Germania, Korea, Giappone, Cina…ne ho provate molte e mi trovo a mio agio con le Hohner.
- Ho intervistato Tom della Blue Moon Harmonicas tempo fa e mi ha anticipato che stavate per far uscire un’armonica creata in collaborazione con te. Una “Big River” signature. Voglio saperne di piè: cosa ha di diverso? Che idea c’è dietro? Dove le troviamo?
Si, Tom Halchak alla Bluemoon capisce davvero come trattare i vari marchi e come customizzare l’armonica al meglio per ogni armonicista. Ovviamente i suoi comb sono il punto di partenza per rendere un’armonica decente uno strumento MIGLIORE.
Sapeva che adoro le Big River che sono ottimi strumenti di fabbrica a prezzo economico. Abbiamo discusso su come potevamo migliorarle e siamo arrivati alla “Rob Paparozzi Signature Custom Big River”. Non è settata per gli overblow quanto piuttosto mira ad avvicinarsi alla buona vecchia Marine Band, ma siccome sono MS (Modular System) sono molto pratiche da sistemare e aggiustare.
- Cosa suggerisci ai principianti nel mondo dell’armonica e a coloro che vogliono portare l’armonica al “livello successivo”?
Come ho detto prima, penso che diventare un migliore Musicista sia la chiave, i fraseggi, i riff e tutte le tecniche piè sofisticate arrivano dopo.
Non aver paura di sperimentare con diversi regimi di pratica. Inoltre, strimpellare e suonare con altri strumenti ti aiuta davvero, oppure prova a cantare le parti!
Toots Thielemans mi ha insegnato due lezioni importantissime: stai attento alla melodia e NON ascoltare SOLO armonicisti. Ascolta i fiati e gli altri grandi musicisti!!!
Per sapere di piè su Rob Paparozzi, il suo sito è www.robpaparozzi.com
Grazie a Rob Paparozzi per la disponibilità!