È passato ormai un anno da quando ho testato le armoniche Kongsheng, fabbrica cinese che dopo aver lavorato da terzista per Hohner e Suzuki, ha deciso di tuffarsi nel mercato con delle armoniche a proprio marchio.
La recensione dei quattro modelli esprime note molto positive del primo impatto. E, sinceramente, dopo un anno non ho cambiato idea, anche se ora iniziano a saltare fuori alcuni problemi.
Oltre alla perdita di quell’essenza tipica del legno della Kongsheng Sunrise che, quindi, sembra sia del tutto normale e naturale ho riscontrato un problemino sulla qualità dell’elettrosaldatura della Kongsheng Solist (armonica che viene venduta sullo store ufficiale a 49,92 è in questo momento).
Cosa è successo:
La mia Solist, in DO, non è mai stata usata in concerto, quindi le ance non sono mai state sollecitate in maniera troppo energica per la maggior parte dell’anno. L’ho portata un paio di volte a qualche jam session e riportata a casa e usata, a seconda del giorno, per diverse lezioni su Skype.
Ad un certo punto l’ancia del primo foro soffiato non suona piè. Sembra tappata, ma sono sicuro che l’armonica sia pulita, l’ancia aspirata funziona ma non fa del tutto il bending: si arriva ad un quarto di tono ma non al semitono.
Ho aperto l’armonica e con mia sorpresa ho scoperto che l’ancia del primo foro, elettrosaldata con lo stesso principio delle armoniche Suzuki, si è inclinata rispetto al suo asse verticale.
Penso si veda chiaramente come sul lato destro dell’ancia passi della luce, mentre sul lato sinistro ciò non accade. L’ancia è sicuramente inclinata.
Questo solleva una domanda molto importante: un’ancia elettrosaldata può muoversi?
Un’elettrosaldatura è metodo di saldatura che sfrutta l’energia elettrica per ottenere l’unione tra parti metalliche. Quindi le ance dovrebbero essere saldate, fissate insomma, al reedplate e questo dovrebbe garantire stabilità dell’ancia e una tenuta idealmente maggiore a quella dei rivetti.
Dicendoci la verità, quando parliamo di ance elettrosaldate pensiamo al paragone con le Suzuki. In tutta la gamma di Suzuki che ho suonato (dalla Harpmaster alla Manji) non ho mai avuto problemi di un ancia fuori asse. Quindi non significa che se un’ancia è elettrosaldata sia della stessa qualità che troviamo altrove.
Non nego che mi sia successo con alcune Hohner, specialmente con qualche anno di età, ma la fortuna del rivetto è che permette un intervento artigianale che – con gli appositi attrezzi – permette di riportare l’ancia sul suo asse verticale e fissare il rivetto lasco. Questo fa tornare l’armonica come nuova.
A rigor di logica, se un ancia elettrosaldata si muove certamente si può riparare. Sempre per logica ciò che si è mosso da una posizione predefinita, può essere riportato ad essa. Rimane il fatto che l’elettrosaldatura è lasca: non tiene. E questo compromette l’affidabilità dello strumento, almeno della mia Solist. E vi assicuro che è un peccato perché il timbro di questi strumenti non è affatto malvagio, trattate con una certa cautela o – se lo possiamo fare – settate in maniera corretta sono strumenti davvero carini e dal timbro brillante.
Conclusione:
Non fraintendiamoci. La Kongsheng è un’azienda giovane che raccoglie i suggerimenti e le critiche con una mentalità molto aperta e non dà nulla per scontato. Sanno benissimo che il mercato delle armoniche è di una nicchia relativamente ristretta ma in costante crescita.
Questo significa una forte competitività e voglia di alzare gli standard aziendali per soddisfare l’aumento di armonicisti che conoscono anche la parte piè tecnica dello strumento.
Alla Kongsheng sono in continuo lavoro per migliorare le armoniche, correggerne i difetti e ottimizzarne le qualità: questo è comprovato anche dal costo dei modelli che – in un anno – si è livellato con le case concorrenti con successo.