Il leggendario Charlie Musselwhite è stato gentile e ha risposto, con stile, humor e un’esperienza di mezzo secolo sull’armonica, a dieci domande che gli ho posto – in concomitanza con la pubblicazione della sua scheda riassuntiva sul sito. Buona lettura.

 

1. Su quale cosa fondamentale dovrebbe concentrarsi un armonicista?

Suonare dal cuore.

 

2. Suggerisci una routine sull’esercitarsi? Che cosa, in particolare, consigli?

E’ importante che rimanga divertente. Se non potete uscire e suonare con qualcuno o in qualche jam, suonate sui dischi che vi piacciono di più o chiamate un amico chitarrista che vi venga a trovare con la chitarra.

 

3. Come ti approcci a suonare nelle varie posizioni? Le pensi in termini di scale e modi?

Ogni posizione sembra avere un proprio sapore ed è compito di chi suona determinare quale pensa sia appropriata. Va bene esercitarsi sulle scale se ti fa prendere confidenza con lo strumento, ma non penso mai alle scale quando sto suonando.

 

4. Suggerisci di conoscere un po’ di teoria musicale per suonare e improvvisare sull’armonica?

Certo! Non fa male conoscere la musica e sapere perché funziona in un certo modo.

 

5. Cosa ti piace sentire negli altri armonicisti?

Mi piace sentire qualcuno che suona in maniera sensata, con timbro e gusto. Non mi tocca quando c’è solo un mostrare la tecnica. Voglio sentire qualcosa di musicale e ben proposto. Essere davvero veloce e suonare molte note senza pensare al brano in cui stai suonando è semplicemente uno spreco.

 

6. Che equipaggiamento usi in studio? E dal vivo??

Spesso mi piace usare un Magnatone in studio, ma mi piacciono anche gli ampli Sonny Junior sia dal vivo che in studio. Se non riesco a trovare un Sonny Junior chiedo un Bassman ’59 Reissue.

 

7. Cosa consigli per ottenere un bel suono profondo e rotondo?

Suonare dal diaframma e da in fondo alla gola fino a quando ci risulta comodo farlo.

 

8. Hai suonato con moltissimi artisti. La cosa grandiosa è che come musicista, non importa con chi tu stia suonando, sei sempre al servizio della musica ma con un suono e stile riconoscibilissimi. Quale segreto si cela dietro a tutto ciò?

Conosco e rimango attaccato al mio stile. Non sono nemmeno quale sia il mio stile o come descriverlo, ma questo è quello che esce sempre quando suono.

 

9. Non nascondi le tue influenze armonicistiche e – dopo aver letto e aver ascoltato degli artisti che menzioni – riesco a sentirli nel tuo suonare, in qualche modo. Ma sento anche qualcosa di più. Che cos’altro ascolti?

Mi piacciono gli anni 60 del Jazz e Blues come Brother Jack McDuff, Jimmy Forrest, Hank Mobley, Don Wilkerson, Bobby Timmons, Cannonball Adderly, etc…mi piace anche la vecchia musica Hillbill come Ralp Stanley. Inoltre mi piace il “Son” Cubano e la Samba Brasiliana e altri stili di Folk. Il vecchio Rockabilly di Memphis e molto Gospel. Specialmente i vecchi Staples Singers quando erano con la Vee-Jay Label.

 

10. Qual è la domanda – da armonicista ad armonicista che avresti sempre voluto ti chiedessero, ma nessuno ha mai fatto?

Quanti soldi e Ossicodone posso darti oggi?

 

 

Grazie a Charlie, sempre, per la gentilezza e disponibilità