Nell’articolo precedente abbiamo scoperto come i modi della scala minore naturale delle armoniche accordate, appunto, in Natural Minor, siano gli stessi della scala maggiore naturale e come orientarci su queste armoniche e usarle per suonare nelle diverse posizioni.

Oggi, invece, esploriamo il mondo della armoniche accordate in “Harmonic Minor”, sulla scala minore armonica. Questa scala ha sette modi musicali molto interessanti che escono dal quelli che già conosciamo e ci permettono di suonare con “sapori” più sofisticati rispetto a quelli comunemente utilizzati.

Sicuramente – in maniera più o meno conscia – ci siamo ritrovati a suonare uno dei modi che vedremo anche su armoniche accordate in Standard Richter o in Natural Minor, sfruttando le posizioni, grazie ai bending e agli overbending, ma questa volta cerchiamo di ricostruirli con cognizione di causa, sfruttando proprio le posizioni delle armoniche accordate sulla Scala Minore Armonica o Harmonic Minor.

Questa scala minore si ottiene abbassando di un semitono il III e il VI grado di una scala maggiore o, se preferiamo, alzando il VII grado di una scala minore naturale.

IIIIIIIVVVIVII
Scala Maggiore NaturaleCDEFGAB
Scala Minore NaturaleCDEbFGAbBb
Scala Minore ArmonicaCDEbFGAbB

Accordatura Harmonic Minor

A differenza delle armoniche in Natural Minor dove, come abbiamo già visto, la nomenclatura delle tonalità rischia di risultare un po’ confusionaria, sulle armoniche accordate in Harmonic Minor la tonalità indicata è quella che si trova sul primo foro soffiato: un’armonica in DO Harmonic Minor avrà il DO sul primo foro soffiato ed è pensata per essere suonata in prima posizione se vogliamo suonare la scala minore armonica.

La disposizione delle note è la seguente.

È immediatamente intuibile come, usando il pattern di respirazione di una scala maggiore, possiamo suonare subito una scala minore armonica.

Quello che caratterizza in maniera musicale questo tipo di armonica è quando iniziamo a spostarci dalla prima posizione e proviamo suonare nelle altre: iniziamo ad usare i modi della scala minore armonica.

Questi modi sebbene seguano la logica di quelli della scala maggiore naturale, sono completamente diversi da essi e ci proiettano in soluzioni musicali che possono essere usate per ampliare il nostro vocabolario musicale.

Di seguito uno schema riassuntivo dei modi musicali ricavabili in ogni posizione sulle armoniche accordate in Harmonic Minor.

TonalitàGradoPosizioneFori TonicaModo
DOIPrima1s, 4s, 7s, 10sMinore Armonico
REIITerza1a, 4a, 8aLocrio #6
MIbIIIbDecima2s, 5s, 8sIonico #5
FAIVDodicesima2″a, 5a, 9aDorico #4
SOLVSeconda2a, 6s, 9sFrigio Dominante
LAbVIbNona3″‘a, 6a, 10aLidio #2
SIVIISesta3a, 7aSuperlocrio

Quando troviamo una descrizione come “Locrio #6” non significa “Locrio numero sei”, ma che è un modo Locrio con il sesto grado alzato di un semitono rispetto al modo denominato.

Un’altra osservazione da fare è sull’ordinamento delle posizioni. Come per lo Standard Richter e per i modi della scala maggiore naturale, le posizioni vengono numerate seguendo il ciclo delle quinte. Per rispettare questa regola, sono state quindi utilizzate le posizioni ricavate da esso sulle tonalità minori. Ecco quindi che appaiono due posizioni insolite: la decima sul terzo grado bemolle della scala e la nona sul sesto grado bemolle.

Sebbene queste posizioni siano nominate correttamente, nella pratica noi armonicisti suoneremo queste posizioni come se fossero rispettivamente la quinta (partendo dal relativo foro soffiato) e la quarta (partendo dal relativo foro aspirato) e utilizzando i bending per completare le note mancanti.

La differenza – concreta e musicale – è la tonalità sulla quale ci muoviamo in queste posizioni: se fossero una “pura” quinta e quarta posizione suoneremmo in MI e in LA (frigio e minore naturale nella fattispecie), ma in questo caso le tonalità risultanti sono, appunto, MIb e LAb (con i relativi modi musicali indicati in tabella).

Diventa subito intuibile che questi modi musicali sono vicini a quelli ai quali siamo abituati, ma che – a causa della loro costruzione sulla scala minore armonica – possiedono delle variazioni che li rendono unici e diversi dalle loro controparti. Questo è un valore aggiunto e non qualcosa che ci deve spaventare: nonostante all’inizio suoneranno piuttosto inusuali ad un orecchio non allenato, dobbiamo ricordarci che ogni modo musicale trova la sua applicazione in un certo contesto musicale e, a volte, anche nella musica Blues che molti armonicisti suonano. Dipende sempre da come viene utilizzato ogni ingrediente.

Ci vediamo al prossimo articolo!