Parlando di posizioni dell’armonica, di solito, ci riferiamo al mondo dell’armonica diatonica. Questo perché, a causa del limite fisico dello strumento che è accordato in una tonalità, abbiamo bisogno di utilizzare una certa relazione tra la tonalità del brano e quella dell’armonica che usiamo, sfruttando quindi quelli che sono i modi della scala maggiore naturale (scala sulla quale la nostra diatonica è accordata) e utilizzandoli in funzione del tipo di brano che stiamo suonando.

Idealmente sulla cromatica non avrebbe senso parlare di posizioni: abbiamo tutte le note a disposizione e possiamo suonare, con una sola armonica, in qualsiasi tonalità grazie all’uso del pulsante che sposta lo slide e ci permette di suonare tutte le alterazioni.

La cromatica è uno strumento che si suona è per come è pensato è sulle tonalità (quindi imparando le scale che ci servono su tutte le tonalità, come fosse un pianoforte) e non sulle posizioni che entrano in gioco quando uno strumento è invece diatonico (quindi che ha a disposizione sette note, se non consideriamo, nel caso dell’armonica, i bending).

La Cromatica Nel Blues

Esiste tuttavia un approccio verso le posizioni anche nel mondo dell’armonica cromatica nel mondo del Blues.

Probabilmente troviamo la ragione di questo nella storia: l’armonica diatonica è arrivata prima nella musica Blues e eluso delle posizioni era già stato introdotto e usato in maniera importante fin da subito. Diventa logico per un armonicista Blues che introduce l’armonica cromatica nel suo repertorio, usare le posizioni sia un riferimento importante per orientarsi.

Ecco perché le prime registrazioni in terza posizione funzionavano meglio e suonavano più solide, almeno inizialmente. Suonare in terza posizione era qualcosa di normale e applicare la stessa logica della terza posizione alla cromatica, permetteva un uso dello strumento immediato e piuttosto semplice: in realtà veniva sfruttato più per la sua timbrica che per le sue potenzialità, infatti il pulsante del registro (o slide) veniva raramente utilizzato.

Tuttavia la musica evolve e anche l’approccio all’armonica di pari passo: la Cromatica ha iniziato ad essere usata in modo più sofisticato anche nel Blues, forse grazie anche alle influenze derivate dal suo uso nel Jazz e dal Ragtime, e il concetto di posizione è anche se in maniera non del tutto rispettosa verso uno strumento cromatico è ha iniziato ad evolversi in maniera più elaborata.

Nella strada della Cromatica Blues troviamo quindi un approccio ibrido allo strumento. Si pensa alle posizioni e, di conseguenza, al modo/scala che quella posizione mi permette di sfruttare come punto di partenza. Da quella base, si possono aggiungere le alterazioni per trovare scale/modi diverse/i, usando le alterazioni che trovo sulla cromatica, grazie alla pressione del tasto.

 

Posizioni Sulla Cromatica

Nella pratica, per comodità, pensiamo alle posizioni sulla cromatica per capire su quale foro troviamo la nostra nota di base (o tonica o root note).

Da lì abbiamo modo di costruire le nostre scale, i nostri assoli e i nostri fraseggi.

Nonostante nel mondo dell’armonica cromatica, come abbiamo capito, non si usi il concetto di posizione e sia un’eredità presa dal Blues, possiamo permetterci di riassumere le posizioni dividendole in due gruppi principali: “bottone non premuto” oppure “bottone premuto” per orientarci meglio se arriviamo dalla diatonica.

Questo indica, rispettivamente, in quale posizione/tonalità suoniamo un’armonica cromatica in DO senza premere il pulsante del registro, oppure con il pulsante del registro premuto.

 

BOTTONE NON PREMUTO:

Posizione Tonalità
Prima C (Do)
Seconda G (Sol)
Terza D (Re)
Quarta A (La)
Quinta E (Mi)
Sesta B (Si)
Dodicesima F (Fa)

 

 

BOTTONE PREMUTO:

Posizione Tonalità
Prima Db (Re Bemolle)
Seconda Ab (La Bemolle)
Terza Eb (Mi Bemolle)
Quarta Bb (Si Bemolle)
Quinta F (Fa)
Sesta C (Do)
Dodicesima Gb (Sol Bemolle)

 

 

L’utilizzo delle posizioni sull’armonica cromatica ci permette di capire il foro di partenza dove trovare la nostra tonica. A questo punto, come per la diatonica, possiamo pensare al modo musicale di partenza dato appunto da una determinata posizione.

Dal modo musicale di partenza possiamo, grazie all’uso del tasto, creare tutte le altre scale esistenti, senza i limiti fisici della diatonica, espandendo così le nostre possibilità all’infinito.

Concludendo, possiamo dire che in senso assoluto non ha senso parlare di “posizioni” su uno strumento cromatico, ma se arriviamo dall’armonica diatonica il concetto delle posizioni e la sua applicazione ci aiutano ad orientarci meglio per capire quale strada stiamo percorrendo. Da qui riusciamo a ricavarci, in maniera piuttosto intuitiva, quali scale e frasi suonare e con quale risultato musicale.

Nel prossimo articolo, tra un mese, vedremo quali tipi di cromatica ci sono sul mercato e le loro caratteristiche principali.