Pensando a chi sia il front-man più “cool” nel look, l’armonicista che pur rifacendosi alla tradizione dice la sua con personalità e l’autore più interessante, ironico e stiloso che oggi più che mai calca i palchi internazionali, il primo nome che viene in mente è Rick Estrin.

Per chi è amante del Jump-Blues, mescolato ad influenze chicagoane, a quelle del Rock N Roll/Rockabilly e del Rhythm and Blues, il nome “The Nightcats” richiama immediatamente delle memorie suggestive e irriverenti. Prima con il nome “Little Charlie & The Nightcats” e oggi con il nome “Rick Estrin & The Nightcats”…lo stile, il sound e la voce sono gli stessi, ma è cambiato il “band leader” del gruppo. Charles Baty (che ho intervistato qui) ha lasciato il posto di chitarrista della band, cedendo lo scettro di leader a Rick Estrin, front-man dello stesso gruppo e autore di molti successi di questo, da sempre.

Artista di punta della Hohner, specie se guardiamo al mondo del Blues, Estrin oggi sembra godere di una forza inesauribile ed essere fonte generosa e senza fine di creatività musicale.

È interessante, comunque, scoprire come il suo approccio possa non essere quello che ci aspettiamo dietro a risultati eccellenti e unici come quelli che Rick Estrin porta avanti da più di 30 anni in ogni angolo di mondo.

 

 

rick estrin

 

  1. Rick, sei stato paragonato come autore a geni come Leiber & Stoller, per nominarne un paio di famosi. Usi l’armonica come strumento per comporre? Ad esempio usando accordi, riff che suoni o melodie sull’armonica per trovare qualcosa di interessante, prima oppure fai il contrario?

Può succedere in diversi modi. Di solito scrivo alla chitarra, ma ho scritto brani che sono partiti dall’armonica. A volte parte con un titolo o una frase che mi suggerisce un certo ritmo o una melodia. Altre volte parte con una linea di basso o una frase alla chitarra.

 

  1. Nella tua famosa band “The Nightcats” hai e hai avuto due dei chitarristi più interessanti in circolazione: Little Charly Baty prima e Kid Andersen ora. In un’intervista molto ispirata apparsa un paio di anni fa su Blues Blast Magazine (se ricordo il nome correttamente) hai detto che era difficile trovare un chitarrista che sapesse come si suona con gli armonicisti (e credo lo sia ancora). Qual è la differenza tra un chitarrista e un chitarrista che sa come suonare con gli armonicisti? Cosa cerchi quando scegli il chitarrista “giusto”? Cosa dovrebbero fare?

Sono stato davvero fortunato. I Nightcats hanno avuto solo due chitarristi e sono due dei più grandi al mondo.

Non ho dovuto “cercare” un chitarrista dal 1976 quando ho iniziato con Charlie. Come armonicista, se dovessi cercare un chitarrista, proverei a trovare qualcuno che sia familiare con gli stili dei musicisti Blues di Chicago come Robert Lockwood, Eddie Taylor, Louis Myers, e Jimmy Rogers, etc

 

  1. Qual è la tua amplificazione preferita per il live? È diversa da quella in studio?

In studio ne posso scegliere di diversi, di solito sono vintage e i più piccoli.
Quando voliamo ad un concerto cerco di farmi dare un Fender Super Reverb o un Fender Bassman.
Quando ci portiamo la nostra roba ad un concerto, a seconda della grandezza del posto, posso usare un Harp King 6×10″, un Fender Bassman o un Fender Concert.

 

  1. Parliamo dello studiare l’armonica. Quali sono i tuoi suggerimenti per una miglior routine di pratica e per raggiungere i propri obiettivi?

Non ho una vera routine. Quando ero giovane e super eccitato dall’imparare, suonavo tutto il giorno. Ora se c’è qualcosa di specifico al quale lavoro, posso spenderci due o tre ore. Se non c’è nulla di particolare al quale sono interessato e che voglio imparare, posso anche non prendere l’armonica in mano per giorni.

Non raccomando questo metodo, sto solo mettendo onestà nella risposta.

 

  1. Come conduci le prove con la band? Ci puoi dire se c’è una routine e darci, eventualmente, suggerimenti – specialmente per le nuove band lì fuori?

Facciamo prove solo quando facciamo un nuovo disco e mettiamo mano agli arrangiamenti in studio. L’altro momento in cui si fanno prove e quando stiamo lavorando con nuovi membri e anche in quel caso non passiamo troppo tempo a farlo. Quando hai gente che sa suonare il proprio strumento ed è stilisticamente compatibile, non servono molte prove.

 

  1. Tu e la tua band siete riconoscibili dagli altri per il suono e la forte identità che sembra difficile da trovare in altre band, oggi. Cosa suggerisci per scolpire un sound personale da un gruppo? Il dettaglio fa la differenza, ma ci puoi dire qualcosa in più?

Siamo solo fortunati. Abbiamo gente che sa davvero suonare. Ed è fondamentale avere gente che ascolti gli altri.

 

  1. Se dovessimo etichettarti potremmo definirti come un “armonicista Blues tradizionale”. Customizzi le armoniche o le suoni come escono dalla fabbrica? Se ci metti mano, su cosa suggerisci di stare attenti?

Alcune sono “out of the box”, ovvero come escono dalla fabbrica, ma molte sono vecchie armoniche settate da Joe Filisko. Per le armoniche “out of the box” mi oriento sulle Marine Band Deluxe o Marine Band Crossover.

 

  1. La teoria musicale è ancora un soggetto che scotta nella comunità degli armonicisti. Consiglieresti agli armonicisti che ci leggono di studiarla? O pensi che un armonicista possa sopravvivere anche senza di essa?

Penso che se vuoi essere un musicista professionista dovresti conoscere almeno un po’ di teoria, per poter comunicare con gli altri musicisti correttamente.

Personalmente ho sempre odiato la scuola, quindi la poca teoria che conosco l’ho appresa nel tempo, quasi casualmente.

 

  1. Quali suggerimenti hai come “showman”? Come “lavorarsi” il palco è qualcosa che uno apprende, ma quali cose si “devono fare”?

La cosa che ti aiuta di più è l’esperienza. Suonare per un pubblico ogni volta che si può. Inoltre bisogna pensare al fatto che si suona per la gente e bisogna comportarsi di conseguenza.

Guarda cosa fanno gli altri performer e prova a capire cosa funziona e cosa no nel loro show. Fanne tesoro e sii sempre te stesso. Se sei te stesso non puoi sbagliare.

 

  1. Qual è la cosa più importante che pensi un armonicista debba imparare per essere un miglior musicista e suonare meglio con gli altri?

L’ascolto! Se vuoi suonare Blues ascolta i grandi classici del Blues registrarti da Sonny Boy, Wolf, Muddy, Walter, Jimmy Rogers, Jimmy Reed, etc, etc, etc…

Ascoltare non solo cosa fa l’armonica, ma cosa fa ogni musicista nella band per creare e contribuire al risultato generale.

E, molto molto importante, sviluppare un proprio ritmo interno.

 

Ringraziando molto il grande Rick Estrin per l’onestà e la disponibilità, vi ricordo che il sito per saperne di più su di lui è www.rickestrin.com e che con la sua band, The Nightcats appunto, ha un nuovo disco in circolazione chiamato “Contemporary”, del quale vi lascio il videoclip della canzone che fa da titolo al disco: