Compositore, liricista, cantante e armonicista straordinario, John Popper ha il merito di aver fatto per l’armonica piè di chiunque altro degli anni ’60 a oggi. Spesso classificato semplicemente come “quello veloce”, John Popper è – in realtà – un musicista sopraffino. Ha diffuso l’armonica alle masse quanto Bob Dylan fece con il “folk” negli anni ’60 e, conducendo i Blues Traveler (nome che paia derivi dalla “pop-culture” cinematografica dei film Blues Brothers e Ghostbusters), è riuscito a trasportare l’armonica sul mondo del “Pop” e del “Rock” creando uno stile personale, immediatamente riconoscibile e musicalmente sofisticato.

 

john popper

 

“…people decide what a harmonica is supposed to sound like and those people are really annoying. They’re miserable people…”

John Popper, Bing Lounge Interview

“…gente che decide come un’armonica dovrebbe suonare e sono persone davvero noiose. Sono persone deprimenti…”

John Popper, intervista al Bing Lounge

 

John Popper nasce in Ohio nel 1967. Il padre, immigrato ungherese che lasciò Budapest nel 1948, era parente di David Popper, violoncellista del diciannovesimo secolo i cui lavori solisti sono elementi fondamentali del repertorio per questo strumento. Prese lezioni di piano, violoncello e chitarra da bambino, ma non era attratto da nessuno di questi strumenti e odiava essere obbligato a praticarli.

Anche se voleva fare il comico, fu dopo uno sketch con un amico nel quale interpretavano i Blues Brothers che decise di suonare l’armonica, entusiasta del poter fare musica. Popper suonava la tromba nella Princeton High School Studio Jazz Band, ma convinse l’insegnante a lasciarlo suonare invece l’armonica, dopo aver suonato un solo, in classe, sulla canzone “She Blinded Me With Science“.

Formò diverse band e una divenne i Blues Traveler nel 1987. Dopo essersi trasferito a New York con i suoi compagni di musica, Popper frequentò la The New School for Jazz and Contemporary Music, ma tre anni dopo si tuffò nel music business full time, una volta firmato un contratto discografico nel 1990. La band fu in grado di guadagnarsi numerosi fan con tour intensivi che toccavano anche i 300 concerti annui. Con l’album “Four” il gruppo ottenne ottima visibilità dai media e vinse un Grammy Award per la “Migliore Performance Rock di un Duo o Gruppo con Cantante” nel 1996, grazie al brano “Run Around”, composta da Popper.

 

 

 

John Popper è stato co-autore con Trey Anastasio, Warren Haynes, Chris Barron, e Jonny Lang. Ha suonato con Spin Doctors, Dave Matthews Band, Phish, Allman Brothers Band; Eric Clapton e B.B. King; Jason Mraz e John Mayer; Metallica.

 

Curiosità: Popper scrisse, suonò e cantò la sigla della nona stagione di “Roseanne”, conosciuta come “Pappa e Ciccia” in Italia, con protagonista l’attore John Goodman.

 

 

Popper è impegnato su diversi fronti artistici e oggi guida il John Popper Project con DJ Logic e John Popper & the Duskray Troubadours.

 

Lo Stile:

Popper appartiene ad un mondo suo. È in cima alla lista dei geni ed innovatori dell’armonica, sia per la preparazione tecnica e musicale, sia per il modo in cui suona l’armonica, sia per il suono e la sua amplificazione.

Mentre la stragrande maggioranza di armonicisti che si approcciano ad un qualsiasi genere di derivazione afroamericana si fermano nel Blues cercando di avvicinarsi a questo o quel grande dell’armonica, quelli che si avvicinano al Folk americano invece si orientano verso armonicisti tecnicamente poco preparati (senza discutere, tuttavia l’emozione che sapevano creare), Popper va oltre, lo fa a testa alta e in modo intaccabile: John Popper è un musicista che usa l’armonica per fare musica e che suona come John Popper.

Parte dal secondo album di Paul Butterfield (nell’intervista linkata nella citazione piè in alto dice che il primo lo ha rotto sulla strada verso casa), mescola l’approccio di Jimi Hendrix nel far suonare il proprio strumento come voleva e ci aggiunge una preparazione tecnica, musicale e una spiccata musicalità. Passa dal Grunge, al Pop, al Rock, sa suonare anche in contesti piè Bluesy e Jazzy e riesce ad essere dolce e suadente come un flauto quanto graffiante e distorto come la piè grintosa delle chitarre elettriche.

Nonostante sul modo di suonare di Popper si possano distinguere – con il tempo – dei pattern ben precisi, specialmente sui passaggi piè veloci, Popper suona pulitissimo e velocissimo, ma basandosi sempre su una vera idea melodica. I suoi assoli e il suo modo di suonare è un ottimo equilibrio tra tecnica ed emozione: c’è poco da fare, gli assoli di John Popper ti emozionano.

Non usa spesso i bending, se non per dare enfasi alla nota ad effetto o per condire di un effetto mediorientale le sue frasi e costruisce gli assoli alternando riff corti e precisi a muoversi lungo tutta l’armonica con frasi che cambiano direzione. Suona spesso sulla prima e seconda posizione.

 

 

Ascolti:

Per renderci conto di dove questo musicista abbia portato l’armonica dobbiamo iniziare ad esplorare la sua vasta discografia, specialmente quella con i Blues Traveler.

Uno dei brani che ha fatto conoscere John Popper al grande pubblico europeo è stato “Maybe I’m Wrong” proprio con i Blues Traveler, inclusa nella colonna sonora del film “Blues Brothers: Il mito continua” dove, tra l’altro, appare con la band in un cameo del film:

 

 

 

 

you don’t have to love me

 

blow up the moon

 

straight on till morning

 

four

 

live from the fall

 

Alcuni live:

Qui sul palco con i Blues Traveler e Ziggy Marley, il figlio di Bob Marley, su “No Woman No Cry”. L’assolo, superlativo, inizia sui 4:25.

 

Due giganti sul palco: Jason Ricci e John Popper, nel concerto a New Orleans dei Blues Traveler:

 

Concludendo:

John Popper ha settato uno stile, un livello e un modo di intendere l’armonica che, piaccia o no, deve essere considerato come standard dell’essere considerati armonicisti professionisti, se vogliamo davvero intendere l’armonica come strumento che riesce a farsi sentire ad un certo livello (quello dove ci sono produttori discografici e si viene chiamati a registrare delle parti che non siano alla Dylan o Blues).

Popper ha fatto capire con i fatti che non è vero che l’armonica è uno strumento relegato ad un genere dove molti credono che “si suona come viene” (l’ennesima diatriba se i grandi del passato conoscessero o no la musica dovrebbe ormai essere superata): John Popper è un riferimento talmente importante da non poter essere ignorato e da non poter, come succede, criticare a prescindere.

Si rischia di commettere lo stesso errore di quando Dylan è passato all’elettrico. Usando, tra l’altro, la Paul Butterfield Blues Band che fu presentata, ad un’edizione del Newport Folk Festival come circa così “quello che avete sentito ora era Blues e ora questo gruppo di ragazzotti che tenteranno di farci sentire che cosa loro credono che sia…”. Sappiamo bene come è andata sia per Bob Dylan sia per la Butterfield Blues Band.

Inoltre, la grande massa, ha conosciuto l’armonica tramite alcuni personaggi chiave nel corso degli anni: DeFord Bailey, Sonny Boy Williamson I e Sonny Boy Williamson II, Little Walter, Bob Dylan, al film The Blues Brothers e a Dan Aykroyd. E a John Popper che, se abbiamo compreso la sua biografia, è oggi uno dei fari dell’armonica diatonica nella cultura di massa.

Il sito ufficiale dei Blues Traveler è www.bluestraveler.net mentre trovate le info su John Popper sono sulla Pagina Facebook