Ci sono dei brani, nel mondo del Blues, che grazie alla presenza dell’armonica elettrica o dell’armonica acustica, sono talmente caratteristici da evocarci immediatamente delle vibrazioni uniche.

Se questi brani, poi, fanno parte dell’immaginario collettivo, grazie anche ad una personalità musicale enorme, di solito caratterizzata da riff – o fraseggi, o temi – molto particolari.

Tre brani, in particolare, sono sinonimo di Blues e di stile di vita che potremmo definire come “Blues life style”, tanto caratteristici che – come ogni cosa davvero “sacra” – a volte viene presa in giro, per farci sorridere, come ne “i Griffin”.

Quando qualcosa come “Mannish Boy” diventa talmente caratteristico da essere nazional-popolare, significa che quel genere ha, in qualche modo, raggiunto il suo riconoscimento storico.

“Mannish Boy”, insieme a “Hoochie Coochie Man” (a volte scritto anche Hootchie Cootchie Man) e “I’m A Man” sono i tre brani più famosi della storia del Blues che abbiano a che fare – in maniera cos? sfacciata – con l’essere uomo (in tutte le sfumature, non necessariamente ristrette alla connotazione sessuale).

I primi due brani sono successi legati al grande Muddy Waters, mentre l’ultimo trova in Bo Diddley l’artista che ha firmato il leggendario successo.

Con Muddy Waters suonava l’armonica Little Walter, mentre con Bo Diddley c’era Billy Boy Arnold.

Spesso, viste le numerose versioni di questi brani sia tra i grandi nomi, sia tra i vari gruppi meno noti (specialmente, in Italia, la diffusione degli arrangiamenti dei due successi di Waters), è facile perdere l’orientamento rispetto alle versioni originali e trovarsi confusi quando si tratta di suonare questi brani.

Uno degli errori – dovuti alla superficialità in buona fede, più che alla voglia di suonare “il riff sbagliato” – più diffusi è quello di confondere il riff di Mannish Boy con quello di Hoochie Coochie Man.

Mannish Boy

Prendiamo in considerazione la versione originale. Anche in quelle successive suonate da Muddy Waters e le varie band con i diversi armonicisti che ha avuto, il riff rimane pressoché identico. Cambierà ovviamente l’interpretazione, ma le note sono quelle indicate di seguito.

Little Walter suona il riff in seconda posizione, usando un’armonica in D sul brano in LA.

Hoochie Coochie Man

E’ curioso notare come “Hoochie Coochie Man” e “Mannish Boy” abbiano lo stesso groove, fondamentalmente, ed esattamente lo stesso tempo musicale ma come cambiando il riff l’atmosfera diventi totalmente differente.

Little Walter rimane in seconda posizione, la band in LA e l’armonica in RE.

Il diverso riff, questa volta sui primi due fori dell’armonica, tutti aspirati con dei bending precisi, sembra favorire il lancio che diventa, poi, il ritornello. Sicuramente crea un’attesa per ciò che canta Muddy Waters, a differenza del riff di “Mannish Boy” che risulta più una conferma alle sue frasi cantate.

Su questo brano, Little Walter suona queste note (*):

Tuttavia Little Walter suona Hoochie Coochie Man in prima posizione. Dando per scontato che si sappia suonare in prima posizione, la tablatura per suonare correttamente il brano, come da disco è questa:

I’m A Man

I’m A Man è un successo, della stessa epoca, scritto da Bo Diddley. Non era inusuale ispirarsi a dei riff già esistenti, nel mondo del Blues, per riscrivere una propria storia, che narrava di eventi o situazioni, magari, simili.

Plagio? Omaggio? Non lo sappiamo, fatto sta che ? un’usanza che esiste ancora oggi. “I’m In, I’m Out and I’m Gone” di Ben Harper ha lo stesso riff di questo brano e nessuno ha urlato, a ragione, allo scandalo.

In ogni caso, in questo brano, Billy Boy Arnold ha saputo creare quella diversità – rispetto al riff gemellare di “Mannish Boy” – da renderlo un riff storico. Inoltre, il fatto che il brano sia in SOL e Arnold usi l’armonica in DO, sempre in seconda posizione, rende il riff più grasso nel suono.

Arnold toglie una nota dal riff di Walter e la fa suonare cos?:

Ora che conosciamo la differenza tra questi tre importanti riff, molto simili tra loro, riusciamo a capire perché questi brani siano così singolari e distinti tra di loro. Nonostante abbiano la stessa collocazione musicale, sono tre differenti storie raccontante in tre modi unici.

Questo è anche ciò che rende unico ogni brano Blues e imparare ad ascoltare e a riconoscere queste differenze ci farà apprezzare maggiormente il genere.

Se vuoi ricevere articoli come questo in anteprima, iscriviti alla newsletter usando il modulo “SCOPRI DI PIU’ ” in basso.