Come studiare l’armonica è uno dei punti piè critici del percorso di armonicisti.

Sono sicuro che anche tu hai avuto quei momenti dove, per quanto ti dessi da fare studiando, i risultati sembravano non arrivare. Forse anche ora stai vivendo un periodo del genere e vuoi scoprire come studiare sull’armonica per raggiungere i traguardi che ti sei prefissato.

Per studiare correttamente l’armonica, ma in realtà vale per qualsiasi altro strumento e per l’approccio alla musica, occorre prima di tutto capire come funziona il nostro cervello e quale atteggiamento assumere per ottenere il massimo da ogni nostra singola sessione di studio.

Inoltre dobbiamo capire un’altra importante parte delle nostre sessioni di pratica: non è vero che la “pratica rende qualcosa perfetto”, la pratica “rende qualcosa permanente“. E un altro dei problemi è proprio questo: se abbiamo le idee poco chiare e sviluppiamo pessime abitudini, portandole avanti nella pratica dell’armonica tenderemo a rendere gli errori permanenti.

Questo proprio perché abbiamo istruito il cervello ad un automatismo, ma con dei difetti tecnici piè o meno gravi, che esso ripeterà con tutti gli errori che non abbiamo saputo correggere e che ci bloccheranno per molto tempo a seguire: almeno finché non “romperemo” quella abitudine e insegneremo al cervello e alle sue sinapsi le istruzioni corrette.

Soprattutto all’inizio dello studio dell’armonica è fondamentale (!!!) avere un insegnante che ti segua nella tua crescita con l’armonica, in maniera personale e costante e che sappia correggere gli errori che puoi aver memorizzato involontariamente.

 

 

La regola delle 10.000 ore.

Secondo il giornalista e sociologo canadese Malcolm Gladwell, per diventare “eccezionale” in qualsiasi campo servono almeno 10.000 ore coinvolti attivamente in quello specifico campo.

Questo significa che suonando 3 ore al giorno, tutti i giorni, per 10 anni possiamo diventare bravi ed esperti in quel dato campo. Giusto?

NO!

E il no è obbligatorio: non basta passare 10 mila ore sull’armonica per diventare bravi armonicisti. Bisogna capire cosa e come studiare. Dobbiamo imparare a capire come funziona il nostro cervello quando deve apprendere e a sfruttare queste sue caratteristiche a nostro vantaggio.

Inoltre passare 3 ore al giorno per i prossimi 10 anni senza sapere e capire che cosa e come studiare, significa buttare via metà di quel tempo: è vero che per la legge dei “grandi numeri” con 10 mila ore passate a suonare lo strumento, anche abbastanza “casualmente”, qualcosa impari di sicuro, ma non sarà mai completo, solido, sicuro (tutte cose che ci danno poi confidenza quando suoniamo) come quando studi sapendo cosa fare, cosa migliorare, quale strada prendere.

Ma ho sentito che bastano 30 secondi al giorno per diventare bravi in poco tempo!

Questo è vero, in parte, ma non del tutto. Certamente suonare 30 secondi, ogni giorno, concentrati su un solo obiettivo e lavorando su micro argomenti porta molti piè risultati che cercare di suonare 1 ora il sabato pomeriggio, lasciando l’armonica ferma tutta la settimana.

È altrettanto vero che non bastano per fare dei veri progressi apprezzabili per potersi definire un decente armonicista dopo un anno

Il motivo di tutto questo è tanto semplice quanto scientifico. Il nostro cervello è abituato ad assimilare nozioni e a creare l’abitudine ai movimenti nuovi tramite il lavoro complesso delle sinapsi. Queste danno la priorità ad un qualcosa che facciamo in maniera ripetuta ogni giorno, meglio se piè volte al giorno, perché ritengono che un movimento che si ripete nel tempo e piè volte durante la stessa giornata sia prioritario per te.

L’importanza del non strafare.

È importante anche capire che il nostro cervello ha bisogno di riposo per assimilare davvero le informazioni e le nuove nozioni. Il cervello è, praticamente, come un muscolo. Quindi per aumentare la sua “massa” (di conoscenza, in questo caso) ha bisogno di una fase di “riposo” dopo quella di lavoro.

Devi quindi imparare a staccare e lasciare che il cervello elabori le informazioni che gli hai dato.

Non esagerare nemmeno con le sessioni di studio. È infatti provato da diversi studi che esercitarsi per piè di un’ora continuativa al giorno non porta, probabilmente, maggiore produttività e coinvolgimento. Anche gli individui piè dedicati hanno difficoltà ad esercitarsi per piè di quattro ore al giorno.

Questi studi hanno provato, variando le sessioni di pratica tra 1 e 8 ore, che oltre le due ore non si ottengono piè gli stessi benefici, ma anzi, si raggiunge un declino dei risultati ottenuti nel tempo precedente.

Il segreto è capire fino a quale punto tu riesca a rimanere concentrato su quello che stai facendo. Oltre a quell’ammontare di tempo rischi di diventare piè dannoso a te stesso, intaccando il lavoro che hai appena fatto.

Inoltre è importante decidere una giornata di 24 ore piene durante la quale non usiamo del tutto l’armonica.

Concludendo: puoi impostare una prima sessione di studio per capire quanto riesci a “resistere” con la testa concentrata sul tuo studio. Capito il tempo massimo, puoi decidere un piano di studi personale con i tempi che meglio si adattano alla tua persona. L’importante è, durante le sessioni di pratica, studiare con la testa e non con “la memoria muscolare”. Questo ti renderà la vita da studente molto piè produttiva.

Studiare “senza attenzione” non porta a nulla a differenza dello studiare “con la testa”.

Nel prossimo articolo ti parlerà della differenza tra studiare o meno “con la testa” e come impostare una routine di studio e il giusto approccio allo studio dell’armonica.