La Dabell armonica è decisa ad entrare ad Occidente dalla Sud Corea. E lo fa con due prodotti a dir poco eccezionali.

 

Sembra incredibile la quantità di nuove marche provenienti da Oriente che vogliono affacciarsi al mercato occidentale. Un errore che spesso si commette è quello di pensare all’Oriente come ad un’unica grande realtà. Questo è piuttosto semplicistico e decisamente superficiale: ogni Stato ha realtà, cultura, storia e prodotti a sé e lo possiamo toccare con mano guardando verso Est.

Se la prima marca che viene in mente è la solida Suzuki che con la sua Manji è riuscita ad imporsi su una buona fetta del mercato mondiale, le altre che risuonano ultimamente sul mercato sono la poco affidabile in durata Kong Sheng e la dignitosa, ma piuttosto anonima con il tempo, East Top che però si difende bene con la sua T008k.

 

Dalla Sud Corea, però, arriva un’azienda che fa piazza pulita di tutte le altre con due modelli. La Noble e la Story.

  1. Introduzione
  2. Dabell: conosciamo l’azienda
  3. Dabell Noble & Dabell Story: conosciamo le armoniche
  4. Video Recensione
  5. Modello 1101 – Story
  6. Modello 1102 – Noble
  7. La Mia Scelta

 

 

Introduzione

 

L’azienda in questione si chiama DABELL e ha prodotto due armoniche che sembrano davvero promettere bene.

 

Non parliamo di prodotti che “si, ok, funzionano bene per il prezzo…“, parliamo di due armoniche che sono strumenti di tutti rispetto: volume, timbro caldo, facilità di gestione e di suonabilità, ruolo e capacità precise per le due armoniche (una fa gli overbending immediatamente e facilmente, l’altra no).

Non stiamo parliamo quindi di armoniche che sono un buon compromesso, stiamo suonando strumenti che possiamo considerare definitivi. Quelli che una volta tolti dalla scatola suonano che meglio non si può, senza setup, senza chiudere un occhio su qualche difetto minore…delle armoniche perfette.

Visto che il paragone nello standard delle armoniche è Suzuki se guardiamo ad oriente che, spostandoci sul piano internazionale, si unisce a Seydel, Hohner e Lee Oskar tra le marche piè consumate, dobbiamo collocare la DABELL.

Possiamo, senza timore di smentita, collocare la Story e la Noble in cima alla lista. Insomma si contende il posto (perché subentra abitudine e gusto) con le 1847, le Manji, le Marine Band Deluxe, anche custom! Abbiamo per le mani armoniche come non se ne sentivano da tempo, con una qualità come non se ne vedeva da tempo: il mio caldo suggerimento è quello di contattare la compagnia, se fossi importatore…questo è uno strumento che va commercializzato non solo in Italia.

Lo spirito dell’azienda è quello di fare due modelli ma curati nel dettaglio, piuttosto di 10 ma fatti solo per riempire il mercato. Credo che questo approccio artigianale sia il migliore da usare, oggi: un prodotto molto specializzato che sia affidabile e che soddisfi davvero le esigenze dell’armonicista serio (sia nell’attitudine a prescindere dal grado di preparazione, sia nella professione) appena tolto dalla scatola, sapendo prima che cosa si sta ordinando.

Un’azienda che riesce, quindi, ad essere a contatto vero con il cliente finale creando un rapporto con l’armonicista e due armoniche uniche.

 

 

 

 

Dabell: conosciamo l’azienda.

 

dabell logo

 

La Dabell è un’azienda dalla Sud-Corea che ha aperto i battenti nel 1977 principalmente come produttore di chitarre. Nel 2011, però, alla Dabell decidono un ampliamento e abbracciano così la produzione di flauti, melodiche e Glockenspiel/metallofoni (o comunemente detti xilofoni).

Dal 2014 si è dedicata alla produzione di armoniche. Ne fa pochi modelli. Dieci in tutto. Due soli modelli diatonici la 1101 e la 1102, rispettivamente conosciute con il nome di Dabell Story e Dabell Nobel.

Le altre armoniche prodotte sono delle tremolo. Le tremolo sono armoniche molto diffuse nel panorama asiatico e nella musica che viene suonata nei diversi paesi e probabilmente è per questo che la Dabell ha optato per una maggiore produzione di questo tipo di armoniche a discapito delle diatoniche.

Questo però non significa affatto che la Dabell non sappia come si debba costruire un’armonica diatonica: con questi due modelli cattura l’attenzione e si impone sul mercato con il migliore dei modi, un prodotto di qualità vera e immediatamente percepibile.

Probabilmente è la politica aziendale non solo dichiarata, ma seguita realmente: fare sempre prodotti di alta qualità per garantire la miglior soddisfazione del cliente. La Dabell, insomma, si impegna in ricerche ed investimenti per migliorare i propri prodotti ascoltando il cliente.

Se quanto viene dichiarato è vero, come tutte le premesse fanno intendere, siamo di fronte ad un’azienda da non ignorare né come musicisti, né come semplici acquirenti ma nemmeno come importatori e distributori. Le armoniche la Dabell produce sono di altissima qualità, come già detto nell’introduzione, ma il fatto che siano disposti ad ascoltare e a migliorare i prodotti offerti secondo le esigenze del musicista o dei musicisti rende questa azienda molto piè interessante delle altre.

Un po’ come faceva la Seydel inizialmente: seguiva il cliente nel dettaglio e riusciva ad avere quel rapporto personale che l’armonicista sente di volere.

Il sito della Dabell è dabell.co.kr

 

 

 

Dabell Noble e Dabell Story. Conosciamo le armoniche.

 

 

Conosciamo ora nel dettaglio i due modelli di armonica diatonica della Dabell.

Entrambe le armoniche danno un senso di solidità una volta impugnate e su entrambi i modelli, sia la Dabell Noble che la Dabell Story, si nota una certa responsività quando proviamo a suonare per la prima volta.

La sensazione generale è quella di un’armonica che permette facilmente di controllare l’aria, istintivamente.

Ha un volume talmente alto che ci fa subito rendere conto che non serve spingere per farsi sentire. Questo focalizza, piè o meno inconsciamente, sul curare maggiormente il timbro del nostro suono, piuttosto di preoccuparci del volume, e suonare quindi, istintivamente, con maggiore relax.

Cosa non da poco e molto apprezzabile su uno strumento.

A differenza delle altre marche piè conosciute con armoniche che considero allo stesso livello di questi modelli della Dabell, la Noble e la Story sembrano però perdonare errori di respirazione e di controllo dell’aria: è noto che modelli di top-gamma richiedano una perfetta combinazione di respirazione, imboccatura e padronanza tecnica per non rovinarsi in poco tempo.

Le Dabell paiono sopperire questo problema e danno una sensazione di maggiore solidità e tolleranza ai “maltrattamenti” di chi è alle prime armi o – come a volte accade al sottoscritto – troppo energico con l’uso dell’aria.

Anche questa è una cosa non da poco, che incide sulla durata dello strumento nel tempo.

Meno ci mettiamo mano, meglio è, insomma. O piè in là nel tempo dobbiamo intervenire su un’armonica, piè lo strumento è solido. È semplice logica.

E meno ci mettiamo mano anche per il setup, meglio è.

Se acquisto uno strumento di un certo livello, mi aspetto che suoni bene appena esce dalla scatola o, come dicono in giro nei forum e gruppi sull’armonica in inglese, “out of the box” (ootb).

Un’armonica che suona bene, mi permette di suonare correttamente tutte le tecniche, non ha problemi di intonazione, non mi crea difficoltà a suonarla (e quindi mi lascia libero di pensare alla musica e non allo strumento e alle sue problematiche) è un’armonica che vorrò usare sempre.

Significa che è un’armonica bene impostata, ben costruita, che ha materiali e settaggi di alta qualità. Se trovo un’armonica che esce dalla scatola in queste condizioni, significa aver trovato lo strumento definitivo.

La Dabell pare essere riuscita a costruire due diatoniche che possono vantare anche questa caratteristica.

E significa aver centrato tutto ciò che serve in un’armonica e poter conquistare la fiducia dell’armonicista al primo acquisto.

Non posso, per onestà, dire che questa sia una caratteristica condivisa da tutte le altre marche, maggiori, oggi sul mercato.

A meno che la spesa non sia piuttosto importante per un singolo strumento e che, tuttavia, questo non garantisca di non dover metter mano all’armonica acquistata – anche sulla fiducia – dal marchio che conosciamo meglio.

Insomma siamo di fronte a due ottimi strumenti. Due armoniche diatoniche come non ne sentivo da molto tempo e che sicuramente si posizionano su livelli di altri modelli top-gamma conosciuti e rispettati che, per semplici questioni di marketing e fama, sono piè diffusi.

Sarebbe un peccato per tutti lasciar passare inosservate due armoniche come la Dabell Noble e la Dabell Story che portano con sé una qualità unica e un bagaglio di conoscenza su come vanno costruiti questi strumenti. Spero si senta il mio sincero entusiasmo! (No, non mi pagano per scrivere questo, in modo che sia chiaro che mentre l’articolo viene scritto non ho nessun endorsement o legame con la Dabell se non quello di aver ricevuto le due armoniche da testare e recensire).

 

 

 

 

Video Recensione

 

 

 

 

 

 

Modello: 1101 – nome: Story

 

 

Corpo: ABS

Ance: fosforo bronzo

Reedplate: ottone

Cover: acciaio

Tonalità disponibili:

Major (15 tonalità) : LF, LF#, G, Ab, A, Bb, B, C, Db, D, Eb, E, F, F#, Hi G
Melody Maker (5 tantalite) : MM/C, MM/D, MM/E, MM/G, MM/A
Harmonic Minor (12 tonalità) : Gm, Abm, Am, Bbm, Bm, Cm,, Dbm, Dm, Ebm, Em, Fm, F#m
Natural Minor (12 tonalità, 2nda posizione) : DNm, EbNm, ENm, FNm, F#Nm, GNm, AbNm, ANm, BbNm, BNm, CNm, DbNm

Recensione:

La prima impressione è molto positiva. Nonostante il look possa sembrare quello di un’armonica di media classe a causa del corpo in ABS, la Story non ha nulla a che vedere con le colleghe dal comb in plastica.

Il volume è eccezionale, così come la pastosità del timbro e la rotondità del suono. In qualche modo sembra di avere un’armonica con il comb in legno per il calore, ma con la reattività tipica dell’ABS senza tuttavia quel suono spesso ovattato che ne risulta dal suo uso nei comb.

L’armonica, insomma, ha un’ottima tenuta ed è squillante senza diventare troppo brillante.

I bending, sia soffiati che aspirati, sono facilissimi, controllabili e non richiedono alcuno sforzo. Questo significa che se la nostra tecnica è decente goderemo nel suonare queste armoniche, migliorando la precisione e quindi la melodia e cantabilità delle nostre frasi. Questo unito al calore dello strumento ci saprà regalare ottime soddisfazioni come armonicisti.

L’intonazione delle note è certosina: le ottave suonano piene, senza battimenti, e usare il tongue-split è puro godimento.

La reattività di questo strumento è impressionante: si suona con facilità anche su tempi e pattern piè veloci e, nonostante questo, non ha paura di chi ha piè energia nell’uso dell’aria. Il che significa uno strumento ben bilanciato, progettato e costruito.

Per come suono, non è un’armonica da overbending immediato. Richiede degli accorgimenti che sicuramente i piè esperti della tecnica sapranno utilizzare, io non li utilizzo se non “in casa” quindi non è un’armonica sulla quale gli overbending mi escono facilmente, anche se come si sente nel video, sono perfettamente eseguibili. Nel mio caso devo metterci piè attenzione.

Questo non compromette affatto la qualità e la alta considerazione che ho di questa armonica che rimane nella fascia di top-gamma su tutti i fronti!

Il packaging è molto carino. L’armonica arriva all’interno di una scatola in plastica color crema, simile a quelle delle Marine Band Classic esternamente, ma che comprende anche un panno per la pulizia e una “giacca” in cartone per la scatola dal look retrò e senza tempo che la fa diventare già un classico. E un foglietto di istruzioni, per ora solamente in coreano, su come suonare l’armonica e le note che troviamo su di essa.

 

 

 

 

Modello: 1102 – nome: Noble

 

dabell noble

 

Corpo: legno di acero laccato

Ance: fosforo bronzo

Reedplate: ottone

Cover: acciaio

 

Tonalità disponibili:

Major (15 tonalità) : LF, LF#, G, Ab, A, Bb, B, C, Db, D, Eb, E, F, F#, Hi G
Melody Maker (5 tantalite) : MM/C, MM/D, MM/E, MM/G, MM/A
Harmonic Minor (12 tonalità) : Gm, Abm, Am, Bbm, Bm, Cm,, Dbm, Dm, Ebm, Em, Fm, F#m
Natural Minor (12 tonalità, 2nda posizione) : DNm, EbNm, ENm, FNm, F#Nm, GNm, AbNm, ANm, BbNm, BNm, CNm, DbNm

 

Recensione:

Ovviamente, vista la mia difficoltà di overbending sul modello 1101, la prima cosa che viene da fare su questo modello è proprio tentare un overbending sul sesto o quarto foro. Entrambi non deludono. L’overbending avviene immediatamente, a comprova che la Dabell Noble è uno strumento che non teme rivali. Nemmeno sulle Manji avevo trovato questo tipo di risposta che, secondo me, sono quelle che hanno cambiato lo standard degli strumenti di gamma alta pronti all’uso “ootb”.

Il sound di questa armonica è semplicemente spaziale. Volume, calore, rotondità, reattività. Non riesco a decantare abbastanza l’altissimo livello della Dabell 1102 Noble.

Con pochissima aria questa armonica riesce a dare il meglio di sé ma, come la sorella 1101, è generosa con chi vuol maltrattarla.

La “voce” di questa armonica è bella definita sulle singole note ed “esce” già in acustico. Il comb in acero è molto interessante anche al contatto con le labbra e la lingua e non da assolutamente fastidio.

Anche qui bending facili da eseguire e da controllare, senza mai perdere in termini di timbrica, controllo o volume. Davvero impressionante.

Intonazione e reattività sono incredibili. Suonando i tongue-split l’armonica “canta” e appena la stuzzichiamo, questa reagisce e risponde immediatamente con calore, rotondità e volume. Come il modello 1101, questa armonica perdona gli eccessi di aria e rimanda sempre una sensazione di avere lo strumento sotto controllo. L’intonazione tra le ottave è fantastica, non c’è alcun battimento, rimangono pastose e reattive senza nessun tipo di problema. È piacevolissimo suonarle…

Il packaging è, come quello della 1101, molto carino. L’armonica arriva all’interno di una scatola in plastica color grigio, simile a quelle delle Special 20 esternamente, ma comprende anche un panno per la pulizia e una “giacca” in cartone per la scatola dal look retrò e senza tempo che la fa diventare già un classico. E un foglietto di istruzioni, per ora solamente in coreano, su come suonare l’armonica e le note che troviamo su di essa.

Confrontando i due strumenti possiamo dire che la 1102 è piè completa perché permette di suonare piè facilmente anche gli overbending, ma non comporta alcuna differenza in termini pratici. La 1101 e la 1102 sono due ottime armoniche e la mia scelta si orienterebbe facilmente sulla Dabell Noble se suoniamo includendo spesso e volentieri gli overbending (quindi, idealmente, miriamo ad uno stile come quello di Jason Ricci, Carlos Del Junco o Howard Levy), mentre sceglierei una Dabell Story se sono piè dentro lo stile del Blues “classico” (da DeFord Bailey, Sonny Terry, Sonny Boy I o Sonny Boy II, Junior Wells, Paul Butterfield, John Popper e altri armonicisti).

 

 

 

 

La Mia Scelta.

 

Sinceramente non mi sono mai trovato così in difficoltà.

Su ogni marca ho un modello “preferito” per qualche motivo. Se parliamo di Seydel, il mio modello preferito è la 1847, parlando di Suzuki, la Manji, con Hohner Marine Band Deluxe, e perfino con le cinesi East Top ho un modello che preferisco (T008k)!

E mi pronuncio in questo modo perché per ogni modello di ogni marca c’è un dettaglio, una caratteristica, che mi colpisce e distacca il modello in questione dagli altri del catalogo di ogni compagnia.

 

dabell story

 

Con le Dabell mi sento in difficoltà. Sia la Story che la Noble sono due ottime armoniche, due diatoniche di altissima qualità.

Non posso dire di preferire questa o quella per un motivo particolare. Nonostante sulla Story non riesca a fare immediatamente gli overbending (e ribadisco, probabilmente per mia incapacità!), non percepisco questo un motivo per ritenere questo modello inferiore tra i due.

Forse, per questioni di “romanticismo” e di abitudine, mi orienterei sulla Dabell Noble perché ha il corpo in legno.

 

dabell noble

 

 

E l’idea di avere legno di acero laccato come materiale per il comb mi fa sentire piè bluesy e – non so perché – piè caldo di timbro e da un punto di vista di look mi pare piè accattivante. Ma, ripeto, è solo questione di percezione e gusto, piè che di motivi reali per preferirla nel mio caso.

 

Concludendo le nostre Dabell sono
due armoniche che bisogna sicuramente provare ad un unico rischio: potremmo davvero affezionarci a strumenti così belli!