Nonostante la quantità eccezionale di armonicisti nel mondo, se guardiamo alla musica occidentale, è nel Blues e nel Jazz che l’armonica diatonica trova la sua espressione piè elaborata, grazie a bending, uso di posizioni e di frasi che esulano dal normale uso dell’armonica. Se ci focalizziamo sul mondo della diatonica Blues e negli ultimi 30 anni, possiamo affermare che uno dei nomi che spicca in maniera interessante è quello di Gary Primich.

Gary Primich ha saputo fondere con maestria una tecnica assai sofisticata ad un eccellente senso della melodia mettendoli al servizio di un gusto musicale piè unico che raro.

 

Gary Primich

 

Nato a Chicago, Illinois, il 20 Aprile del 1954 è un armonicista legato, tuttavia, alla tradizione Texana ed è proprio ad Austin che Primich si fa un nome da solista. Si trasferisce in città nel 1984 dopo essersi laureato. Nel 1987 incontra Jimmy Carl Black con il quale forma i Mannish Boys. Nel 1991 Primich pubblica il suo primo album omonimo e l’anno successivo My Pleasure. Dopo Travelin’ Mood (1994) Primich si consacra nel tempio dei grandi del Blues con Mr. Freeze (1995) nominato come uno dei migliori venti album degli anni 90.

Primich ha registrato con Steve James, Omar & the Howlers, John “Juke” Logan, Marcia Ball, Ruthie Foster, Mike Morgan and the Crawl, Nick Curran, Doyle Bramhall e Jimmie Vaughan.

Gary è anche istruttore di armonica molto apprezzato: nel 1985 pubblicò, infatti, il doppio CD del corso Blues Harmonica: The Blues And Beyond e a Giugno del 1999 ha tenuto diverse performance e workshop insieme a Howard Levy, Magic Dick, Gary Smith, Lee Oskar, Jerry Portnoy e Andy Santana. È stato incluso nella Austin Music Hall of Fame.

Nel Settembre del 2007, Primich morì di overdose da eroina, a soli 49 anni nella sua casa di Austin. Una tragica morte di un genio.

Well, I used to think I was good when I was just starting, and then I had a gig with Lewis and Dave Myers. They told me that I stunk that I was the worst thing they’d ever heard (laughs). Back then I resented it and felt awful, but today I’m really glad I had that experience. It made me work hard and as I get better; my playing just gets simpler and simpler. As I get older, I play less and less. Tone and phrasing are the two elements that really separate the men from the boys.”

Gary Primich Interview by Cathi Norton 1997

Beh, pensavo di essere bravo quando ero agli inizi, poi ho fatto un concerto con Lewis e Dave Myers…Mi hanno detto che ero una barzelletta, che ero la cosa peggiore che avessero mai sentito (ride). Ai tempi mi sono irritato e mi sono sentito male, ma oggi sono davvero contento di aver avuto quell’esperienza. Mi ha fatto lavorare sodo e, migliorando, il mio modo di suonare diventa sempre piè semplice. Con gli anni suono sempre meno note. Tono e fraseggio sono i due elementi che separano davvero gli uomini dai ragazzi.”

Gary Primich Intervista di Cathi Norton 1997

 

 

 

Lo stile:

Possiamo considerare Gary Primich come un’armonicista tradizionale, se non fosse per un senso della melodia che risulta fresco e moderno anche sui classici. Grazie ad un controllo dell’aria molto preciso e ad un impostazione molto solida, Primich ci regala un timbro rotondo, pieno e solido e sfrutta, senza fatica, l’armonica lungo tutta la sua estensione.

Nonostante una tecnica molto sviluppata, non la usa mai con protagonismo mettendola al servizio della musica e della melodia: il suo modo di costruire scale e fraseggi è molto cantabile, ma non immediato nell’esecuzione. All’interno dei suoi assoli c’è sempre un dettaglio, un momento, in cui la tecnica la fa da padrona e usa delle sfumature che spesso ci colgono piacevolmente impreparati.

Nonostante molti brani siano incisi in seconda posizione, Primich si muove facilmente attorno a prima, terza e dodicesima ed utilizza anche la cromatica in modo molto interessante. Possiamo sentire tutte le influenze nella costruzione dei fraseggi, soprattutto: Little Walter, Big Walter Horton, James Cotton. Altrettanto importanti nomi come Sonny Terry, Sonny Boy Williamson I, Hammie Nixon, Will Shade, e Robert McCoy. Oltre a citare, tra i suoi favoriti, Billy Boy Arnold.

Concludendo, Gary Primich merita una menzione speciale perché rappresenta la porta che collega il Blues tradizionale ad un senso della melodia e della solistica piè moderno, attuale e tecnicamente evoluto, senza però cadere nell’esibizionismo rispettando sempre la musicalità.

 

Ascolti suggeriti:

Mr Freeze – traccia dell’album omonimo con Primich alla cromatica

Caravan – sempre alla cromatica, ma su uno standard jazz

The Girl That Radiates That Charme – stupenda versione del brano RnB di Arthur Alexander

Travellin Mood – album completo

Go On Fool – Gary Primich con i Mannish Boys (prima posizione fantastica)

Link utili:

Sito Ufficiale

Gary Primich Blues Band Live (video)

Gary Primich Live in Svezia (video)